IN FONDO ALL’ARTICOLO: PROGRAMMA DEL SIMPOSIO E LECTIO MAGISTRALIS DEL DALAI LAMA TENZIN GYATSO
Il Dalai Lama nei giorni scorsi a Pisa e a Firenze
Incontro con il Dalai Lama sul tema “Mente e Realtà”: un simposio di grande spessore e interesse, con scienziati, ricercatori e studiosi di altissimo livello internazionale
Al simposio internazionale “The Mindscience of Reality” – organizzato dall’[su_highlight background=”#9088ee” color=”#fefefe”]Università di Pisa[/su_highlight] e dall’[su_highlight background=”#9088ee” color=”#fefefe”]Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia[/su_highlight] – hanno partecipato studiosi di fama internazionale nel campo delle neuroscienze, della fisica e della filosofia, per dare vita a un dibattito multidisciplinare sulla Scienza della Mente.
Ospite d’onore, il Dalai Lama che il giorno dopo ha ricevuto la laurea magistrale honoris causa in Psicologia Clinica e della Salute, da parte dell’Ateneo pisano.
L’origine del simposio è nella convenzione firmata all’inizio del 2016 tra l’Università di Pisa e l’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia – uno dei centri di studi e pratica del Buddismo Mahayana più importanti in Europa e punto di riferimento per le comunità tibetane in Occidente – che ha favorito sinergie e convergenze sullo studio della mente, nell’ottica di un confronto tra l’approccio occidentale e quello tipico delle tradizioni contemplative e della cultura tibetana.
Nel dicembre scorso, una delegazione dell’Ateneo ha accolto l’invito del Dalai Lama a partecipare allo “[su_highlight background=”#9088ee” color=”#fefefe”]Emory Tibet Symposium[/su_highlight]”, che si è tenuto a Mundgod, in India.
Dall’incontro con il Dalai Lama è scarurita l’idea di organizzare a Pisa, in collaborazione con l’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, un evento scientifico di rilevanza internazionale, attraverso cui lanciare il concetto di “Mindscience”.
Quest’ultimo comprende lo studio della mente sia dal punto di vista oggettivo che da quello esperienziale e introspettivo, per distinguerlo da quello di “Neuroscience”, tipico dell’Occidente e incentrato sulle metodologie di indagine in terza persona e sullo studio dei correlati neuronali.
Il simposio pisano, caratterizzato da un’impostazione multidisciplinare, ha coinvolto fisici, filosofi, psicologi, medici e neuroscienziati.
Si è articolato in tre sessioni: “Mindscience and Quantum Physics”, “Mindscience versus Neuroscience” e “Mindscience and Philosophy”.