Caro Niccolò,
l’associazione VIemozioneRETE di Vicenza (http://www.counselingvicenza.it/) in collaborazione con la casa editrice Il Punto d’Incontro (http://www.edizionilpuntodincontro.it/) darà vita ad un evento dal titolo “Bellezza ed Emozioni – pensiero consapevolezza emozione. L’armonia del bello e il potere del qui e ora”.
L’evento avrò luogo il 20, 21, 22 novembre, nelle sale del Vicenza Tiepolo Hotel e avrà la struttura di convegno, durante il quale i relatori affronteranno il tema della Bellezza come veicolo per la conoscenza di sé in un contesto di crescita personale: la Bellezza che crea e dona armonia, che avvicina ed esalta.
I relatori saranno filosofi, medici, scrittori, psicoterapeuti. Gli ambienti verranno abbelliti dalla presenza di opere di artisti contemporanei; ognuno esplorerà il tema della bellezza da un personale punto di vista, ma con un filo conduttore che accompagna alla scoperta del potere e della magia del Bello.
Sappiamo che queste sono tematiche vicine anche alla sua sensibilità, per questo ci farebbe molto piacere averla come ospite del convegno. Le chiediamo, in modo particolare, la sua disponibilità a partecipare, venerdì 20 novembre alle ore 17:30, ad una tavola rotonda in cui si parlerà del cambiamento come opportunità evolutiva.
Nella speranza di una risposta positiva, colgo l’occasione per salutarla cordialmente.
Paola Zocca – presidente dell’Associazione “VIemozioneRETE”
Niccolò Branca Luglio 27, 2015
Cara Paola,
innanzitutto voglio fare molti complimenti a lei, alla sua associazione e alla casa editrice Il Punto d’Incontro per l’organizzazione del convegno “Bellezza ed Emozioni”, così interessante e, sin dal titolo, ricco di stimoli.
Purtroppo devo dirle da subito che nel periodo di novembre che mi ha indicato sarò, come spesso mi accade in quel periodo dell’anno, a Buenos Aires, nella filiale argentina della Fratelli Branca Distillerie.
Quest’anno poi è un anno speciale perché la celebrazione dei 170 anni dell’azienda, già avvenuta in Italia, avverrà in Argentina proprio in quei giorni di novembre. Mi sarebbe perciò impossibile variare le date della mia permanenza.
Ma ha ragione, Paola, le tematiche che ha indicato, e che sono alla base del vostro convegno, sono molto vicine anche al mio sentire. Sono davvero convinto che l’apprezzamento della bellezza e dell’armonia che ci circonda possa essere uno straordinario veicolo anche per la scoperta della propria bellezza interiore.
Per questo la invito caldamente a tenerci informati nei prossimi mesi, riguardo ai momenti più significativi dell’evento che sta organizzando.
Mi auguro di sentirla presto e le invio un caro saluto
Niccolò
patrizia fagnani Maggio 18, 2015
Buongiorno Niccolò,
grazie per l’opportunità che mi sta dando per far conoscere il Focusing, con la ulteriore possibilità di integrarlo nel processo di coaching.
Lei può avere accesso alla mia mail personale, mi faccia sapere se il taglio che ho dato al breve articolo che le ho inviato è adatto alla condivisione nel suo blog …
Mi rendo disponibile a proporre il Coaching a orientamento Focusing in via sperimentale!
La ringrazio davvero tanto di avermi ospitato nel suo blog.
Spero che questa lettura abbia fatto emergere la curiosità di saperne qualcosa in più!
Patrizia Fagnani
Niccolò Branca Maggio 19, 2015
Grazie a lei, Patrizia, per la sua disponibilità e per il tempo dedicato alla scrittura del suo articolo sul Focusing.
Ancora una piccola attesa per i necessari tempi tecnici e lo vedrà prestissimo pubblicato sul blog.
Io stesso lo rileggerò con grande attenzione e mi auguro che susciti interesse e domande in tutti coloro che seguono queste pagine.
Un caro saluto
Niccolò
Fabrizio Iliceto Maggio 18, 2015
Gentile Niccolò,
lo scorso giugno venni in Branca con un mio collega a conoscerla e a presentarle il nostro studio.
L’incontro fu per me particolarmente gradevole da un punto di vista umano e rimasi sorpreso a sentirla citare “samsara”.
La scorsa settimana ero in Brera e l’ho vista passare in bicicletta, sorridente, con dei bei fiori nel cestino della bici.
In libreria, sempre per “caso” (sappiamo che il caso non esiste), mi sono imbattuto in un altro fiore, sulla copertina del suo libro. Potrà immaginare lo stupore!
Non ho potuto fare a meno di comprarlo e leggerlo: era quello di cui avevo bisogno in questo momento.
Ho incontrato lo yoga nel 2009, durante la mia esperienza lavorativa ad Hong Kong e da allora la luce che la pratica ha portato nella mia vita ha illuminato le mie scelte.
Ho imparato l’importanza di seguire il Flusso e di non andare nella direzione che il mio ego/i condizionamenti sociali ritengono essere quella giusta.
In questo momento, però, di fronte a scelte importanti, alle volte sento di non sapere quale sia la direzione del Flusso. La spiegazione che mi sono dato è che la mia pratica non è più costante come prima, complice anche l’impegno gioioso – ma molto assorbente – di un neonato.
E allora, la vita generosa come sempre mi ha fatto imbattere nel suo libro, nel quale ho trovato una saggezza antica applicata in chiave pratica alla vita di tutti i giorni e, soprattutto, alle scelte lavorative. Una testimonianza importante di come si possa vivere il dharma individuale nel mondo del fare.
In occasione di un mio passaggio per Milano, mi piacerebbe molto poterla incontrare, per approfondire gli interessanti temi toccati dal suo libro e per avere suoi consigli sulla pratica.
Come piccolo gesto di riconoscenza per i momenti di riflessione e per gli stimoli che mi ha regalato il suo libro, mi permetto di riportare di seguito questi codici di Swami Satyananda Saraswati.
Molte parti del suo libro mi hanno fatto pensare a questi codici, che leggo/ascolto quotidianamente da tre anni e che ogni giorno mi sorprendono per la loro semplicità, ma al contempo per la loro saggezza e profondità.
Con viva cordialità,
Fabrizio
* * * * *
Code 1
Make the effort to begin to accept other people
fully. Try not to see them merely as objects to
be used for your own gratification. Try to
accept others as also acting in accordance with
their mental conditioning. What you see in
them is only an external manifestation of their
mental program. In this way they are no
different from yourself, except their program
may be a little different. You are now aware of
your dependence on your mental conditioning;
perhaps they don’ t realize it yet. If you
can accept others more they in turn will start
to accept you. Laugh at yourself, at your
behaviour and at your antics.
Code 2
Accept yourself. Know that your actions are
the result of your mental makeup. For this
reason don’ t worry about your deficiencies
and problems. Accept your limitations. But at
the same time feel the need to clean the mind
of its conflicts. It is our inability to accept
ourselves that causes so much anguish in life.
Code 3
Watch your habituated reactions to people
around you and to your environment. Watch
how your attachment to the external can result
in so much discontentment. Try to reduce your
need to find happiness in outside things. This
does not mean that you should not follow
external attractions for this would result in
suppression, which causes more harm than
good. It means that you should carry on your
life as it is now, but if you don’ t get what you
want then accept it with a shrug of the
shoulders, with a sense of detachment .
Code 4
Find out your greatest needs, attachments,
desires, etc. Be as critical as you can. A good
method of discovering your attachments is to
trace the cause of your present anger or your
present unhappiness back to its source and
there you will find the emotional and mental
attitude that caused the disturbance. Particularly
notice how you react with people whom
you distinctively dislike or don’ t get on with.
These persons will help you to recognize and
to eventually remove your emotional hangups.
View the whole world and everyone in it as
being your teacher.
Code 5
Try to live in the now. Don’t live in the past by
worrying about what has already happened or
by reliving pleasurable past experiences. Don’t
anticipate the future. Plans can be made, but
see the planning as being part of the now, not
as really being for the future. Try to live each
moment , each present moment as fully as
possible by giving your attention to the now.
In this way you will start to live life to the
fullest. When you do anything, from taking a
bath to eating food, or sweeping the floor to
earning your living, try not to think of when it
will be finished. Enjoy every action that you do
at the time that you do it. Try to enjoy the fact
that you exist and that an expression of your
existence is in your every action.
Code 6
Don’t identify yourself completely with your
actions, your body or your mind. Though you
are trying to change your mind, it is only part
of you. It is not your consciousness – the
witness that sees all events that occur in your
life. Most of us identify ourselves completely
with our minds and bodies. We ignore the
consciousness that lies behind everything we
do. As we purify our mind and body we will
begin to see and identify ourselves with this
underlying consciousness.
Code 7
Try to be more open towards other people.
Express your true feelings as much as possible.
When we try to be what we are not, when we
try to impress people and when we hide our
inner feelings f rom others, we immediately
experience mental tension and alienation. This
tends to intensify our feelings of ‘me against
the world’. Remember also that even the most
insensitive person can detect to a degree if
you are trying to hide something, or if you
have a guilty secret, for he might also be
hiding or have hidden the same type of guilty
secret.
Code 8
Remember that everyone has the potential to
attain higher levels of awareness. A man’s
present attitude towards his environment or
toward you is caused by mental programming.
His present mode of living is temporary” and
will change and become more harmonious if
and when he starts to understand himself and
his mind. All of us have unrealized potential
just waiting to be tapped. Try to see this
potential in all people, no matter how difficult
it may be.
Code 9
Don’t avoid difficult situations. Normally we
shape our lives so that we interact with people
we dislike as little as possible. We continually
try to associate ourselves with people and
situations which tune in with our emotional
programming. As such we continue to live in a
way that reinforces and satisfies our individual
prejudices. Treat difficult situations and
enemies as the greatest teachers. It is they
who can show us most clearly the way in which
our mental program works. It is our enemies
who bring to the surface our emotional
conflicts and prejudices. Very few of us are
really aware of programming and conditioning.
When we recognize it then we can start to
deal with it.
Code 10
Try to put yourself in other people’s shoes.
Instead of blindly react ing in ways that you
are programmed, try to see the other person’s
point of view. For example, if a person leaves
the door open you may become angry. Instead
of becoming angry ask yourself why he left the
door open. Perhaps he was in a hurry. Perhaps
he was thinking of some othe r business.
Perhaps it is part of his mental programming
to leave doors open; maybe he was brought
up in a house that did not have doors. Also it is
your programming to become angry when
someone leaves the door open. Remember
your reaction is purely automatic. Try to
change your response so that doors that are
left open don’ t cause emotional upsets. Apply
this to other situations in your life.
Niccolò Branca Maggio 19, 2015
Gentile Fabrizio,
sono felice di sentire che nel libro ha incontrato interesse e una certa utilità per la vita quotidiana: è proprio questo uno degli scopi che mi ero posto, accingendomi a scriverlo.
Le scelte che l’esistenza ci pone di fronte costituiscono sempre un momento cruciale: sappiamo che cosa stiamo abbandonando ma spesso non abbiamo nemmeno la più pallida idea di cosa ci aspetta dietro l’angolo.
Proprio per questa ragione le scelte rappresentano sempre un grande momento di crescita su cui porre un’enorme attenzione, in modo da cercare di capire qual è la cosa giusta da fare.
Stare nel flusso, insomma, significa proprio osservare di volta in volta cosa la vita ci sta mettendo a disposizione, e a quel punto mettercela tutta, senza escludere nessuna parte di se stessi, per sentire nel profondo cos’è la cosa più giusta da fare.
Grazie per aver voluto condividere su questo blog i codici di Swami Satyananda Saraswati. È proprio come dice lei, Fabrizio, la loro semplicità va di pari passo con il loro spessore: potrebbero essere letti e riletti, ma avrebbero sempre comunque qualcosa da insegnarci.
Quando passerà da Milano mi farà sicuramente piacere incontrarla
Niccolò
patrizia fagnani Maggio 14, 2015
Buongiorno dott. Branca,
ora accetto pienamente i miei “dubbi” perché è grazie a loro che ho potuto sentire che è possibile prescindere da quello che è giusto o non giusto a livello cognitivo … e che c’è dell’altro nella nostra consapevolezza, di cui le emozioni sono solo una parte!
Alcuni anni fa ho scoperto il Focusing, sviluppato da Gendlin e sto pensando di integrarlo in maniera ancora più profonda con il business coaching, lavorando appunto sulle tre parti.
Il primo passo del Focusing può sembrare simile alla meditazione, non si scende però a un livello così profondo … mi piacerebbe poter condividere con lei questo progetto e avere il suo punto di vista sulla sua applicazione nei contesti aziendali.
Grazie!
Patrizia
Niccolò Branca Maggio 16, 2015
Cara Patrizia,
le dico subito che in me il termine “focusing” evoca solo il significato di “mettere a fuoco, concentrarsi” del corrispondente verbo inglese.
Se dovessi basarmi solo su questo, dovrei aggiungere che per me la meditazione non ha collegamenti con la concentrazione, la quale richiede un intervento della mente ed è, in fondo, un atto di volontà. Per come la concepisco, la meditazione è invece, e soprattutto, quell’attenzione naturale che ci conduce all’essenza di noi stessi.
Tuttavia, Patrizia, sono certo che il focusing di cui lei sta parlando, avrà anche altri significati e validissime applicazioni nel campo del business coaching.
Sarei lietissimo di approfondirne la conoscenza e mi piacerebbe condividerla con tutti i lettori di questo blog.
Perché non scrive lei stessa un articolo riguardo all’argomento? Lo pubblicherò con grande piacere.
Rimango in attesa della sua risposta e le mando un caro saluto
Niccolò
Roberto Maggio 6, 2015
Gentilissimo Dott.Branca,
Mi chiamo Roberto e sono uno studente del secondo anno di Economia dell’Università L.Bocconi di Milano. L’anno scorso ho avuto il piacere di leggere il suo libro “Per fare un manager ci vuole un fiore” che fu grande fonte di ispirazione e riflessione.
Trovai una copia del suo libro a casa mia, sul comodino: fu un regalo di mia madre, A.Branca, che me lo regalò incuriosita, al mio ritorno dall’università, un po’ dal titolo, un po’ dalla omonimia con l’autore. Dopo averlo letto, sono rimasto particolarmente colpito dalla sua profondità, dal suo approccio verso la vita, cosí come verso i temi aziendali; provai una fortissima empatia con il suo pensiero e prese forma l’idea di scriverle.
Contattai il suo ufficio stampa e via e-mail mi dissero, gentilissimi, di scrivere alla sua assistente.
Da quel giorno é passato un anno, perché non ebbi il coraggio di terminare la mia lettera: uno studente qualsiasi, giovane, con poca esperienza di vita e di lavoro, cosa poteva dire a lei, un presidente di una una holding importante e una persona cosí profonda e ricca di esperienza?
Abbandonai l’idea, e sistemai il libro tra quelli a cui tengo di piú. Qualche tempo fa, il libro mi ritornò alle mani e lo rilessi di nuovo: ancora una volta, oggi, trovo impossibile non cercare, in qualche modo, di stabilire un contatto con Lei.
Sono convinto che da questa lettera e questa esperienza non possa scaturire altro che positività,crescita, consapevolezza perché come Lei stesso scrive, l’ímpeto del coraggio é valido e costruttivo quando dietro di lui c’é il cuore: é questo stesso che mi porta a scriverle dopo che quell’idea restò a riposare a lungo.
Non ho una domanda precisa o una questione da sottoporle in particolare: semplicemente, sarebbe un immenso piacere per me poterla conoscere di persona, parlare con lei della sua vita, delle sue esperienze, del suo libro e di tanti altri aspetti che difficilmente riuscirei a sintetizzare in una lettera.
Le porgo sinceramente i miei più cordiali saluti.
Roberto.
Niccolò Branca Maggio 9, 2015
Caro Roberto,
sono contento che il libro abbia suscitato il suo interesse e, anche a distanza di tempo, l’abbia sollecitata a cercare di stabilire un dialogo con me.
Lei ha sicuramente colto uno dei temi fondamentali del libro. Quello dell’equilibrio in generale, e soprattutto di quel particolare equlibrio che, quando è presente, dona ricchezza e sostanza a qualità come l’intelligenza, il cuore e il coraggio.
In questo periodo sono veramente pressato da mille impegni, ma prestissimo la farò contattare in privato e sarà un piacere anche per me conoscerla di persona.
Un caro saluto
Caro Niccolò,
l’associazione VIemozioneRETE di Vicenza (http://www.counselingvicenza.it/) in collaborazione con la casa editrice Il Punto d’Incontro (http://www.edizionilpuntodincontro.it/) darà vita ad un evento dal titolo “Bellezza ed Emozioni – pensiero consapevolezza emozione. L’armonia del bello e il potere del qui e ora”.
L’evento avrò luogo il 20, 21, 22 novembre, nelle sale del Vicenza Tiepolo Hotel e avrà la struttura di convegno, durante il quale i relatori affronteranno il tema della Bellezza come veicolo per la conoscenza di sé in un contesto di crescita personale: la Bellezza che crea e dona armonia, che avvicina ed esalta.
I relatori saranno filosofi, medici, scrittori, psicoterapeuti. Gli ambienti verranno abbelliti dalla presenza di opere di artisti contemporanei; ognuno esplorerà il tema della bellezza da un personale punto di vista, ma con un filo conduttore che accompagna alla scoperta del potere e della magia del Bello.
Sappiamo che queste sono tematiche vicine anche alla sua sensibilità, per questo ci farebbe molto piacere averla come ospite del convegno. Le chiediamo, in modo particolare, la sua disponibilità a partecipare, venerdì 20 novembre alle ore 17:30, ad una tavola rotonda in cui si parlerà del cambiamento come opportunità evolutiva.
Nella speranza di una risposta positiva, colgo l’occasione per salutarla cordialmente.
Paola Zocca – presidente dell’Associazione “VIemozioneRETE”
Cara Paola,
innanzitutto voglio fare molti complimenti a lei, alla sua associazione e alla casa editrice Il Punto d’Incontro per l’organizzazione del convegno “Bellezza ed Emozioni”, così interessante e, sin dal titolo, ricco di stimoli.
Purtroppo devo dirle da subito che nel periodo di novembre che mi ha indicato sarò, come spesso mi accade in quel periodo dell’anno, a Buenos Aires, nella filiale argentina della Fratelli Branca Distillerie.
Quest’anno poi è un anno speciale perché la celebrazione dei 170 anni dell’azienda, già avvenuta in Italia, avverrà in Argentina proprio in quei giorni di novembre. Mi sarebbe perciò impossibile variare le date della mia permanenza.
Ma ha ragione, Paola, le tematiche che ha indicato, e che sono alla base del vostro convegno, sono molto vicine anche al mio sentire. Sono davvero convinto che l’apprezzamento della bellezza e dell’armonia che ci circonda possa essere uno straordinario veicolo anche per la scoperta della propria bellezza interiore.
Per questo la invito caldamente a tenerci informati nei prossimi mesi, riguardo ai momenti più significativi dell’evento che sta organizzando.
Mi auguro di sentirla presto e le invio un caro saluto
Niccolò
Buongiorno Niccolò,
grazie per l’opportunità che mi sta dando per far conoscere il Focusing, con la ulteriore possibilità di integrarlo nel processo di coaching.
Lei può avere accesso alla mia mail personale, mi faccia sapere se il taglio che ho dato al breve articolo che le ho inviato è adatto alla condivisione nel suo blog …
Mi rendo disponibile a proporre il Coaching a orientamento Focusing in via sperimentale!
La ringrazio davvero tanto di avermi ospitato nel suo blog.
Spero che questa lettura abbia fatto emergere la curiosità di saperne qualcosa in più!
Patrizia Fagnani
Grazie a lei, Patrizia, per la sua disponibilità e per il tempo dedicato alla scrittura del suo articolo sul Focusing.
Ancora una piccola attesa per i necessari tempi tecnici e lo vedrà prestissimo pubblicato sul blog.
Io stesso lo rileggerò con grande attenzione e mi auguro che susciti interesse e domande in tutti coloro che seguono queste pagine.
Un caro saluto
Niccolò
Gentile Niccolò,
lo scorso giugno venni in Branca con un mio collega a conoscerla e a presentarle il nostro studio.
L’incontro fu per me particolarmente gradevole da un punto di vista umano e rimasi sorpreso a sentirla citare “samsara”.
La scorsa settimana ero in Brera e l’ho vista passare in bicicletta, sorridente, con dei bei fiori nel cestino della bici.
In libreria, sempre per “caso” (sappiamo che il caso non esiste), mi sono imbattuto in un altro fiore, sulla copertina del suo libro. Potrà immaginare lo stupore!
Non ho potuto fare a meno di comprarlo e leggerlo: era quello di cui avevo bisogno in questo momento.
Ho incontrato lo yoga nel 2009, durante la mia esperienza lavorativa ad Hong Kong e da allora la luce che la pratica ha portato nella mia vita ha illuminato le mie scelte.
Ho imparato l’importanza di seguire il Flusso e di non andare nella direzione che il mio ego/i condizionamenti sociali ritengono essere quella giusta.
In questo momento, però, di fronte a scelte importanti, alle volte sento di non sapere quale sia la direzione del Flusso. La spiegazione che mi sono dato è che la mia pratica non è più costante come prima, complice anche l’impegno gioioso – ma molto assorbente – di un neonato.
E allora, la vita generosa come sempre mi ha fatto imbattere nel suo libro, nel quale ho trovato una saggezza antica applicata in chiave pratica alla vita di tutti i giorni e, soprattutto, alle scelte lavorative. Una testimonianza importante di come si possa vivere il dharma individuale nel mondo del fare.
In occasione di un mio passaggio per Milano, mi piacerebbe molto poterla incontrare, per approfondire gli interessanti temi toccati dal suo libro e per avere suoi consigli sulla pratica.
Come piccolo gesto di riconoscenza per i momenti di riflessione e per gli stimoli che mi ha regalato il suo libro, mi permetto di riportare di seguito questi codici di Swami Satyananda Saraswati.
Molte parti del suo libro mi hanno fatto pensare a questi codici, che leggo/ascolto quotidianamente da tre anni e che ogni giorno mi sorprendono per la loro semplicità, ma al contempo per la loro saggezza e profondità.
Con viva cordialità,
Fabrizio
* * * * *
Code 1
Make the effort to begin to accept other people
fully. Try not to see them merely as objects to
be used for your own gratification. Try to
accept others as also acting in accordance with
their mental conditioning. What you see in
them is only an external manifestation of their
mental program. In this way they are no
different from yourself, except their program
may be a little different. You are now aware of
your dependence on your mental conditioning;
perhaps they don’ t realize it yet. If you
can accept others more they in turn will start
to accept you. Laugh at yourself, at your
behaviour and at your antics.
Code 2
Accept yourself. Know that your actions are
the result of your mental makeup. For this
reason don’ t worry about your deficiencies
and problems. Accept your limitations. But at
the same time feel the need to clean the mind
of its conflicts. It is our inability to accept
ourselves that causes so much anguish in life.
Code 3
Watch your habituated reactions to people
around you and to your environment. Watch
how your attachment to the external can result
in so much discontentment. Try to reduce your
need to find happiness in outside things. This
does not mean that you should not follow
external attractions for this would result in
suppression, which causes more harm than
good. It means that you should carry on your
life as it is now, but if you don’ t get what you
want then accept it with a shrug of the
shoulders, with a sense of detachment .
Code 4
Find out your greatest needs, attachments,
desires, etc. Be as critical as you can. A good
method of discovering your attachments is to
trace the cause of your present anger or your
present unhappiness back to its source and
there you will find the emotional and mental
attitude that caused the disturbance. Particularly
notice how you react with people whom
you distinctively dislike or don’ t get on with.
These persons will help you to recognize and
to eventually remove your emotional hangups.
View the whole world and everyone in it as
being your teacher.
Code 5
Try to live in the now. Don’t live in the past by
worrying about what has already happened or
by reliving pleasurable past experiences. Don’t
anticipate the future. Plans can be made, but
see the planning as being part of the now, not
as really being for the future. Try to live each
moment , each present moment as fully as
possible by giving your attention to the now.
In this way you will start to live life to the
fullest. When you do anything, from taking a
bath to eating food, or sweeping the floor to
earning your living, try not to think of when it
will be finished. Enjoy every action that you do
at the time that you do it. Try to enjoy the fact
that you exist and that an expression of your
existence is in your every action.
Code 6
Don’t identify yourself completely with your
actions, your body or your mind. Though you
are trying to change your mind, it is only part
of you. It is not your consciousness – the
witness that sees all events that occur in your
life. Most of us identify ourselves completely
with our minds and bodies. We ignore the
consciousness that lies behind everything we
do. As we purify our mind and body we will
begin to see and identify ourselves with this
underlying consciousness.
Code 7
Try to be more open towards other people.
Express your true feelings as much as possible.
When we try to be what we are not, when we
try to impress people and when we hide our
inner feelings f rom others, we immediately
experience mental tension and alienation. This
tends to intensify our feelings of ‘me against
the world’. Remember also that even the most
insensitive person can detect to a degree if
you are trying to hide something, or if you
have a guilty secret, for he might also be
hiding or have hidden the same type of guilty
secret.
Code 8
Remember that everyone has the potential to
attain higher levels of awareness. A man’s
present attitude towards his environment or
toward you is caused by mental programming.
His present mode of living is temporary” and
will change and become more harmonious if
and when he starts to understand himself and
his mind. All of us have unrealized potential
just waiting to be tapped. Try to see this
potential in all people, no matter how difficult
it may be.
Code 9
Don’t avoid difficult situations. Normally we
shape our lives so that we interact with people
we dislike as little as possible. We continually
try to associate ourselves with people and
situations which tune in with our emotional
programming. As such we continue to live in a
way that reinforces and satisfies our individual
prejudices. Treat difficult situations and
enemies as the greatest teachers. It is they
who can show us most clearly the way in which
our mental program works. It is our enemies
who bring to the surface our emotional
conflicts and prejudices. Very few of us are
really aware of programming and conditioning.
When we recognize it then we can start to
deal with it.
Code 10
Try to put yourself in other people’s shoes.
Instead of blindly react ing in ways that you
are programmed, try to see the other person’s
point of view. For example, if a person leaves
the door open you may become angry. Instead
of becoming angry ask yourself why he left the
door open. Perhaps he was in a hurry. Perhaps
he was thinking of some othe r business.
Perhaps it is part of his mental programming
to leave doors open; maybe he was brought
up in a house that did not have doors. Also it is
your programming to become angry when
someone leaves the door open. Remember
your reaction is purely automatic. Try to
change your response so that doors that are
left open don’ t cause emotional upsets. Apply
this to other situations in your life.
Gentile Fabrizio,
sono felice di sentire che nel libro ha incontrato interesse e una certa utilità per la vita quotidiana: è proprio questo uno degli scopi che mi ero posto, accingendomi a scriverlo.
Le scelte che l’esistenza ci pone di fronte costituiscono sempre un momento cruciale: sappiamo che cosa stiamo abbandonando ma spesso non abbiamo nemmeno la più pallida idea di cosa ci aspetta dietro l’angolo.
Proprio per questa ragione le scelte rappresentano sempre un grande momento di crescita su cui porre un’enorme attenzione, in modo da cercare di capire qual è la cosa giusta da fare.
Stare nel flusso, insomma, significa proprio osservare di volta in volta cosa la vita ci sta mettendo a disposizione, e a quel punto mettercela tutta, senza escludere nessuna parte di se stessi, per sentire nel profondo cos’è la cosa più giusta da fare.
Grazie per aver voluto condividere su questo blog i codici di Swami Satyananda Saraswati. È proprio come dice lei, Fabrizio, la loro semplicità va di pari passo con il loro spessore: potrebbero essere letti e riletti, ma avrebbero sempre comunque qualcosa da insegnarci.
Quando passerà da Milano mi farà sicuramente piacere incontrarla
Niccolò
Buongiorno dott. Branca,
ora accetto pienamente i miei “dubbi” perché è grazie a loro che ho potuto sentire che è possibile prescindere da quello che è giusto o non giusto a livello cognitivo … e che c’è dell’altro nella nostra consapevolezza, di cui le emozioni sono solo una parte!
Alcuni anni fa ho scoperto il Focusing, sviluppato da Gendlin e sto pensando di integrarlo in maniera ancora più profonda con il business coaching, lavorando appunto sulle tre parti.
Il primo passo del Focusing può sembrare simile alla meditazione, non si scende però a un livello così profondo … mi piacerebbe poter condividere con lei questo progetto e avere il suo punto di vista sulla sua applicazione nei contesti aziendali.
Grazie!
Patrizia
Cara Patrizia,
le dico subito che in me il termine “focusing” evoca solo il significato di “mettere a fuoco, concentrarsi” del corrispondente verbo inglese.
Se dovessi basarmi solo su questo, dovrei aggiungere che per me la meditazione non ha collegamenti con la concentrazione, la quale richiede un intervento della mente ed è, in fondo, un atto di volontà. Per come la concepisco, la meditazione è invece, e soprattutto, quell’attenzione naturale che ci conduce all’essenza di noi stessi.
Tuttavia, Patrizia, sono certo che il focusing di cui lei sta parlando, avrà anche altri significati e validissime applicazioni nel campo del business coaching.
Sarei lietissimo di approfondirne la conoscenza e mi piacerebbe condividerla con tutti i lettori di questo blog.
Perché non scrive lei stessa un articolo riguardo all’argomento? Lo pubblicherò con grande piacere.
Rimango in attesa della sua risposta e le mando un caro saluto
Niccolò
Gentilissimo Dott.Branca,
Mi chiamo Roberto e sono uno studente del secondo anno di Economia dell’Università L.Bocconi di Milano. L’anno scorso ho avuto il piacere di leggere il suo libro “Per fare un manager ci vuole un fiore” che fu grande fonte di ispirazione e riflessione.
Trovai una copia del suo libro a casa mia, sul comodino: fu un regalo di mia madre, A.Branca, che me lo regalò incuriosita, al mio ritorno dall’università, un po’ dal titolo, un po’ dalla omonimia con l’autore. Dopo averlo letto, sono rimasto particolarmente colpito dalla sua profondità, dal suo approccio verso la vita, cosí come verso i temi aziendali; provai una fortissima empatia con il suo pensiero e prese forma l’idea di scriverle.
Contattai il suo ufficio stampa e via e-mail mi dissero, gentilissimi, di scrivere alla sua assistente.
Da quel giorno é passato un anno, perché non ebbi il coraggio di terminare la mia lettera: uno studente qualsiasi, giovane, con poca esperienza di vita e di lavoro, cosa poteva dire a lei, un presidente di una una holding importante e una persona cosí profonda e ricca di esperienza?
Abbandonai l’idea, e sistemai il libro tra quelli a cui tengo di piú. Qualche tempo fa, il libro mi ritornò alle mani e lo rilessi di nuovo: ancora una volta, oggi, trovo impossibile non cercare, in qualche modo, di stabilire un contatto con Lei.
Sono convinto che da questa lettera e questa esperienza non possa scaturire altro che positività,crescita, consapevolezza perché come Lei stesso scrive, l’ímpeto del coraggio é valido e costruttivo quando dietro di lui c’é il cuore: é questo stesso che mi porta a scriverle dopo che quell’idea restò a riposare a lungo.
Non ho una domanda precisa o una questione da sottoporle in particolare: semplicemente, sarebbe un immenso piacere per me poterla conoscere di persona, parlare con lei della sua vita, delle sue esperienze, del suo libro e di tanti altri aspetti che difficilmente riuscirei a sintetizzare in una lettera.
Le porgo sinceramente i miei più cordiali saluti.
Roberto.
Caro Roberto,
sono contento che il libro abbia suscitato il suo interesse e, anche a distanza di tempo, l’abbia sollecitata a cercare di stabilire un dialogo con me.
Lei ha sicuramente colto uno dei temi fondamentali del libro. Quello dell’equilibrio in generale, e soprattutto di quel particolare equlibrio che, quando è presente, dona ricchezza e sostanza a qualità come l’intelligenza, il cuore e il coraggio.
In questo periodo sono veramente pressato da mille impegni, ma prestissimo la farò contattare in privato e sarà un piacere anche per me conoscerla di persona.
Un caro saluto
Niccolò