Il pensiero crea la realtà
Webtalk con il Centro di Catania dell’Istituto di Psicosintesi
Quando, un’occasione di collaborazione o un invito a partecipare a un incontro, mi riavvicinano all’Istituto di Psicosintesi, ho sempre l’impressione di tornare a casa.
Risale infatti all’inizio degli anni Novanta il mio interesse sempre più vivo per la psicologia umanistica che, negli anni immediatamente successivi, mi ha spinto ad avvicinarmi a quelle discipline capaci di adottare un approccio integrato, aperto a molteplici influssi.
Sono così inevitabilmente approdato alla Psicosintesi, corrente psicologica fondata da Roberto Assagioli, frequentando un corso di approfondimento con Giorgio Fresia, suo allievo diretto. E, da allora, gli insegnamenti che ne ho ricavato sono sempre stati
uno dei miei riferimenti più saldi.
È quindi con grande gioia che ho accolto l’invito rivoltomi
dal Centro di Catania dell’Istituto di Psicosintesi – attraverso l’organizzatrice dell’incontro, Anna Strano – di presentare in un webtalk la storia della mia attività imprenditoriale, dagli esordi fino alla definizione dell’Economia della Consapevolezza.
In fondo a questa pagina potete vedere la registrazione video dell’incontro.
Gli effetti prodotti dall’economia sono stati al centro di alcune delle domande che mi sono state rivolte:
Oggi il capitale domina completamente la politica. La gente è meno protetta e diventa ancora più importante parlare di etica dell’economia. Se non si riscopre un’etica dell’economia non avremo nemmeno un nuovo umanesimo. Che cosa ognuno di noi può fare affinché si possa tornare a un’economia più giusta, un’economia che non crei sempre maggiore ricchezza per i ricchi e sempre meno ricchezza per i poveri?
Otto anni fa, subito dopo la pubblicazione della prima edizione del mio libro “Per fare un manager ci vuole un fiore”, ho iniziato una lunga serie di presentazioni in tutta Italia per incontrare i miei lettori e dialogare con loro.
Ho così avuto la splendida opportunità di entrare in contatto con un mondo di cui fino ad allora quasi ignoravo l’esistenza. Un universo fatto di piccoli e medi imprenditori, ai quali raramente si dà voce ma che nella conduzione del proprio sito produttivo fanno riferimento a valori etici molto elevati.
E tutto questo dà certamente speranza rispetto alla possibilità di cambiare il mondo dell’economia. Un reale cambiamento che tenga conto del valore delle persone e del rispetto per il pianeta su cui viviamo.
Che cosa può fare ognuno di noi?
Ogni consumatore ha un grande potere che, se usato bene, può avere effetti dirompenti.
Personalmente, poiché sono anch’io un consumatore, da anni mi impongo per ogni mio acquisto – dalle scarpe al cibo, dai vestiti alla scelta del ristorante – di premiare quelle aziende che dimostrano di avere onestà di intenti e comportamenti etici.
Sono convinto infatti che il denaro è fondamentalmente energia. Credo allora si tratti, per ognuno di noi, di scegliere dove dirigerla.
Una precisa responsabilità che è, allo stesso tempo, una splendida opportunità: indirizzare l’energia-denaro verso i soggetti, i gruppi, i prodotti, gli enti, le organizzazioni che rispecchiano gli stessi valori in cui crediamo, che agiscono in maniera etica rispettando le persone e l’ambiente, che hanno a cuore un benessere sinergico e diffuso.
L’economia capitalistica ha determinato uno straordinario sviluppo economico, ha prodotto il benessere degli abitanti del mondo Occidentale, ma ha anche prodotto gravi disuguaglianze tra nord e sud del mondo. Ora le disuguaglianze esistono anche all’interno dei paesi più ricchi. Non sono solo quelle tra diversi ceti sociali, ma anche fra le generazioni. Siamo sicuri che i nostri figli potranno godere dello stesso livello di benessere che noi abbiamo avuto? Che mangeranno le stesse cose?
È evidente che l’economia va riprogettata mettendo di nuovo al centro l’essere umano. L’economia è però un insieme di idee interamente creato dagli esseri umani. Non è una scienza esatta, ma una scienza sociale, e come tale cambia e si evolve nel tempo. L’economia, in sostanza, è un insieme di valori, e questi rappresentano l’immagine speculare della società da cui sono scaturiti.
Come diceva Roberto Assagioli, il padre della Psicosintesi:
“Noi siamo gestiti da tutto ciò con cui siamo identificati e dirigiamo e trasformiamo tutto ciò da cui siamo disidentificati”.
Per questo tutti noi abbiamo la precisa responsabilità di imparare a guardarci dentro, ritornare al centro di noi stessi, entrare in contatto con tutte le nostre parti, integrandole e dirigendole fino a toccare la nostra essenza. Proprio come accade a un imprenditore che, guardando ai propri collaboratori come parti di sé, li integra e li coinvolge, rendendoli sempre più partecipi del progetto. In tal modo rafforza l’impresa e, al contempo, la rende un elemento creativo e vitale anche per il contesto geografico e culturale in cui è radicata.
Il risultato di questo duro
e difficile lavoro di
introspezione sarà
l’autoconsapevolezza: il
cammino che ognuno di noi
deve fare per progredire in
modo creativo e sano, per
se stesso e per il mondo.
Più le persone sono consapevoli, più si allarga la coscienza, e più cambia il modo di agire e di essere. Gran parte dei nostri problemi, in effetti, provengono proprio dal non conoscere l’essenza della nostra mente e la natura interdipendente della realtà.
Noi tutti siamo interconnessi e la pandemia ce l’ha fatto capire bene: nulla di ciò che accade nel mondo ci può essere estraneo.
Avere coscienza dell’interdipendenza fa sì che le persone adottino con naturalezza atteggiamenti di cura. Non solo verso stessi e gli altri, ma anche nei confronti dell’ambiente, di ogni essere vivente e perfino di tutte le cose.
È un processo ineludibile perché, sperimentando giorno dopo giorno gli effetti dell’interdipendenza, le persone capiscono che quel che è fuori è anche dentro di loro. Così, piano piano, questo prendersi cura di tutti porta alla realizzazione dell’unità.
Il pensiero costruisce i nostri atteggiamenti, le nostre relazioni, la nostra vita: tutto ciò che l’essere umano ha creato sulla terra è nato da un’idea.
Punto fondamentale della teoria di Assagioli è che, poiché il pensiero crea, ognuno di noi può coscientemente e creativamente usare il pensiero per cambiare.
È un invito che vale la pena prendere in considerazione. Così cambieremo noi stessi, la nostra vita, l’ambiente esterno, perfino l’economia. E parteciperemo attivamente alla costruzione del mondo futuro.
Niccolò