Sustainable talks
La mia intervista a Nonsoloambiente.it per parlare del valore della sostenibilità
Nonsoloambiente.it è un magazine online a carattere divulgativo interamente dedicato a tematiche inerenti ambiente, energie rinnovabili, rifiuti, sostenibilità, smart city e comunicazione ambientale.
Attraverso contenuti freschi, originali e di qualità, dà il proprio contributo alla diffusione della cultura sostenibile, offrendo ai lettori una visione pluralista e aggiornata sulle principali novità del settore.
Devo dire che, quando si esplora il sito, colpisce immediatamente la fortissima prevalenza femminile nella composizione della redazione. Ben nove persone su dodici sono donne, compresa la direttrice editoriale, Maria Grazia Persico.
Uno sguardo più approfondito rivela poi che Nonsoloambiente.it non è un semplice aggregatore di notizie, come tante altre testati digitali. È invece un collettore di argomenti e contenuti rivolti a un pubblico fatto di persone, aziende e associazioni di categoria, accomunato da grande interesse e spiccata sensibilità verso le tematiche trattate.
Un paio di anni fa, in piena pandemia, Nonsoloambiente.it ha lanciato “Sustainable talks”, la rubrica che ogni giovedì pubblica interviste per dare voce ai progetti e alle best practice delle aziende italiane e non, in tema sostenibilità.
Gli intervistati sono per lo più esperti CSR o sustainability manager che – rispondendo a identiche domande in materia di comunicazione interna, reportistica e protocolli di ripartenza post Covid-19 – raccontano le politiche improntate alla sostenibilità attuate dalle proprie realtà aziendali.
Così alla fine di aprile, proprio all’interno di “Sustainable talks”, ho avuto modo di evidenziare come, da sempre, la sostenibilità sia un valore per le Distillerie Branca. E lo era anche quando non andava di moda parlarne.
Ecco di seguito, per intero, l’intervista a firma Francesca Pitrelli, che può essere letta anche sul sito di Nonsoloambiente.it cliccando questo link.
Niccolò
Da dove nasce la necessità della vostra azienda di intraprendere un percorso di sostenibilità economica, ambientale e sociale?
La Sostenibilità ambientale e sociale è la ricerca di un equilibrio dinamico a 360° che investe ogni ambito, ed è una scelta che come Gruppo abbiamo intrapreso molto tempo fa e che oggi è irrinunciabile.
I valori guida intorno ai quali ci siamo sviluppati, oltre alla qualità dei prodotti, sono l’attenzione alle persone, considerate sempre come un fine e mai come un mezzo, e l’impegno a uno sviluppo inclusivo delle istanze sociale ed ambientali. Da sempre considero l’Azienda come un organismo vivente che vive ed interagisce con l’esterno, in un continuo e reciproco scambio, avendo come obiettivo finale la creazione di benessere non solo per sé ma anche per l’intera comunità.
L’adozione di questo percorso che effetti ha generato in termini di comunicazione interna ed esterna?
Sicuramente degli effetti positivi. È importante che l’Azienda venga percepita dall’interno e dall’esterno non solo come un business ma come un’entità viva, parte integrante di un sistema più grande, all’interno del quale tutti gli attori contribuiscono al suo valore. Oggi, come in qualsiasi fase di grande trasformazione, questa visione si rivela quanto mai vera e strategica. Rompere gli schemi tradizionali e andare oltre la semplice “attività aziendale” favorisce non solo i risultati aziendali ma anche il benessere collettivo.
Come misurate oggi i vostri risultati in termini di sostenibilità? Disponete di un sistema di reportistica interno? Vi affidate a consulenti esterni?
I dati sono stati raccolti tramite opportuni reporting package inviati alle diverse società del Gruppo. In particolare, la maggior parte dei dati ambientali riferiti alla società italiana Fratelli Branca Distillerie provengono dalla Dichiarazione Ambientale redatta annualmente e verificata da un ente terzo di certificazione. Il Bilancio di Sostenibilità e Consapevolezza è stato poi redatto da un gruppo di lavoro i cui componenti operano trasversalmente in tutte le aree connesse alla rendicontazione sociale, ambientale ed economica delle diverse società del Gruppo Branca International.
Con stretto riferimento al settore merceologico in cui opera l’azienda, la sostenibilità viene identificata come driver di crescita o competizione?
La sostenibilità è prima di tutto un approccio al contesto in cui si vive e si opera; nel nostro caso, un approccio frutto di un percorso di consapevolezza che porta a vedere la singola realtà imprenditoriale come parte di un tutto interconnesso; in tale contesto possiamo vedere la sostenibilità come un driver di crescita a tutto tondo. Sono fermamente convinto che sia da ritenersi definitivamente superata la dicotomia utile – cura del benessere collettivo: il nostro obiettivo è avere un’azienda di valore oltreché che di successo, e i due concetti non sono assolutamente contraddittori, anzi. Perché se è vero che poniamo la crescita e il benessere della persona al centro di ogni nostro progetto, è pur vero che non avremmo nessuna leva per perseguirlo se non avessimo utili da reinvestire in capitale umano, innovazione, qualità dei prodotti. Nel 2020 i nostri volumi di produzione hanno raggiunto le 55 mila tonnellate, in aumento di 30 tonnellate rispetto il 2019. In termini di sostenibilità ambientale abbiamo ridotto del 6% i consumi energetici, del 7% l’intensità energetica, registrato 268 tonnellate in meno di rifiuti e per le emissioni totali meno 8 tonnellate CO2 equivalenti. Infine abbiamo raddoppiato gli investimenti a favore delle comunità (+97%).
In che misura l’aderire e l’adottare un protocollo di sostenibilità in questo periodo potrà permettere alle imprese di proiettarsi meglio verso la ripresa post Covid-19?
Per noi quello della sostenibilità è un percorso intrapreso fin dalla nascita della pandemia, che via via si è sempre più affinato; però di certo in un periodo così delicato diviene una chiave importante per essere proiettati in una fase che presenterà, e già presenta, connotati del tutto nuovi. L’emergenza sanitaria che ha caratterizzato tutto il 2020 ha portato con sé una crisi economica e sociale, che ha reso ancora più evidente, e in maniera drammatica, l’interdipendenza dei diversi attori di un sistema complesso. Ogni realtà, imprenditoriale e non, è stata posta di fronte ad un bivio: soccombere alla crisi o provare a cogliere l’opportunità di rinnovarsi e di guidare il cambiamento traendo un utile da cui derivino vantaggi e benessere per tutti gli stakeholder e per la società nel suo insieme.
La chiave per noi, dunque, è quella che abbiamo adottato come credo: quello che in apertura del nostro Bilancio di Sostenibilità e Consapevolezza 2020 ho voluto chiamare il patto di lealtà che abbiamo posto alla base del sistema di relazioni che ci caratterizza. Un patto di lealtà tra imprenditore e collaboratori e a tutto tondo tra l’azienda, l’ambiente, i consumatori-clienti e ogni attore del contesto.
Questo patto di lealtà dura da oltre 176 anni e ogni giorno viene rinnovato con un duplice impegno: a preservare la tradizione, da un lato, custodendo una formula che entusiasma da generazioni in Italia e nel mondo, ma con uno sguardo proteso al futuro, spingendo sulla ricerca e l’innovazione, con l’obiettivo di accompagnare anche i nostri clienti, garantendo sempre l’armonia e l’equilibrio con i nuovi scenari che ci si offrono. Crediamo fermamente che questi valori siano strategici ancor di più per operare in un contesto così mutato e mutevole come quello che ci troviamo a vivere.