Qualche settimana fa, in azienda, abbiamo incontrato Tony Buzan, lo psicologo inglese noto in tutto il mondo per aver divulgato il Mind Mapping, il metodo delle mappe mentali. Pensate che i suoi numerosissimi libri, sull’esplorazione e l’utilizzo delle potenzialità della mente umana, sono stati tradotti in più di 30 lingue e hanno ottenuto un successo straordinario in più di 100 Paesi.
Inoltre, è stato il fondatore, insieme allo scacchista britannico Raymond Keene, del World Memory Championship dove, da più di 25 anni, “atleti della memoria” di ogni parte del mondo si sfidano nelle più svariate gare di memorizzazione. A questo scopo possono essere usati, di volta in volta, codici binari, elenchi di parole, mazzi di carte, sequenze di numeri o di immagini astratte.
Ma non fatevi impressionare dall’apparente freddezza di numeri, elenchi e sequenze. Ascoltare Tony Buzan significa infatti, e prima di tutto, ascoltare una voce che si leva in difesa di tutti coloro che sono discriminati per la loro presunta mancanza di capacità intellettive e creative. Proprio per questa ragione, il tema dei bambini in età scolare è un soggetto che gli sta molto a cuore, e di cui ci ha parlato con trasporto, rievocando episodi significativi della sua infanzia, di un’importante amicizia e della sua esperienza scolastica.
In un sistema educativo rigido, ha detto in sostanza Tony, i bambini rischiano davvero di essere ingabbiati in pregiudizi sulle loro capacità intellettive che possono poi pesantemente influire sull’effettivo sviluppo del loro pieno potenziale.
Per Tony Buzan è davvero importante anche distruggere i falsi miti. Come, ad esempio, il mito delle funzioni logiche attribuibili solo all’emisfero sinistro del cervello, e quelle creative attribuibili al destro.
“L’emisfero sinistro è analitico, pratico, organizzato, logico e razionale, quello destro è spaziale, non verbale, sintetico, globale, vivace, artistico e creativo”. Vi sarà certo capitato di ascoltare, o di leggere, definizioni di questo genere. Durante una delle esercitazioni effettuate da tutti i dipendenti presenti, Tony ha chiesto loro proprio questo: definire quale dei due emisferi pensassero fosse coinvolto nei processi creativi o di pensiero che proponeva di volta in volta.
In seguito ha spiegato che la distinzione dicotomica tra emisfero destro ed emisfero sinistro, pur nella sua validità appare un po’ troppo semplicistica, incompleta e imprecisa. Infatti, gli studi più recenti hanno confermato che i processi mentali che contribuiscono all’atto creativo coinvolgono sempre diverse aree di entrambi gli emisferi del nostro cervello.
Come dire: anche i due emisferi cerebrali sono in relazione tra di loro, sono interdipendenti, proprio come qualsiasi altra cosa nell’universo. Albert Einstein, in fondo, aveva già intuito qualcosa di simile molti anni fa, quando sosteneva che la creatività non è altro che “l’intelligenza che si diverte!”.
Il motivo per cui Tony Buzan è famoso in tutto il pianeta, è dovuto al suo impegno, ormai quasi quarantennale, nella ricerca e nello sviluppo di strumenti per l’apprendimento veloce e per affinare e divulgare tecniche, come le Mappe Mentali, che aiutino gli individui a pensare meglio e in modo più creativo, facendo loro raggiungere il massimo potenziale.
Per questo la sua consulenza è stata richiesta da aziende leader tra cui: IBM, Microsoft, Walt Disney, Barclays International, McLaren Technology, British Telecom, Goldman Sachs, Oracle, HSBC Bank.
Come racconta lui stesso, ha intrapreso questa strada molto giovane quando, ai tempi dell’università, andò in biblioteca in cerca di un libro che spiegasse come usare al meglio il nostro cervello.
Gli fu indicata soltanto la sezione dei libri di medicina. Da quel momento nacque in lui la consapevolezza che sull’argomento non era stato detto nulla di sostanziale. Si trattava, al contrario, di una tematica ancora tutta da sviluppare.
Così cominciò a dedicare i suoi studi alle tecniche di memorizzazione, a quelle di apprendimento rapido e di lettura veloce. Ma, come dicevo poc’anzi, è stato lo sviluppo delle Mappe Mentali a dargli la sua immensa notorietà in ogni parte del globo.
Ho voluto fortemente la presenza di Tony Buzan in azienda a parlarci di mappe mentali, dopo aver letto un interessante libro su Leonardo da Vinci. La tecnica chiamata Mind Mapping deriva, infatti, dal modo particolare in cui Leonardo era solito prendere appunti.
Di certo vi sarà capitato di vedere qualche riproduzione delle pagine dei suoi quaderni, con le belle rappresentazioni del corpo umano e i primi schizzi di invenzioni straordinarie e incredibili, come l’elicottero. Leonardo amava la natura ed era tanto curioso quanto eccezionalmente attento. Per ricordare tutto ciò che vedeva e pensava lo annotava nei suoi quaderni. Ma in che modo?
Il Maestro spesso connetteva disegni e parole, in una struttura a forma di albero con tutte le sue ramificazioni. Così, con un colpo d’occhio, era possibile capire rapidamente il significato di qualcosa e le impressioni che voleva comunicare.
Questo modello è stato l’ispirazione per le tecniche di Mind Mapping, che possono sostituire potentemente il classico modo di prendere annotazioni, nero su bianco, con numeri, titoli, paragrafi, argomenti e sotto-argomenti.
Molti studi confermano che la nostra mente elabora e richiama immagini visive in modo più intenso di quelle scritte. Insomma, possiamo davvero affermare che il nostro cervello ama le immagini e i colori. Perciò, quando disegniamo e colleghiamo tra di loro delle immagini, è come se facessimo scintillare la comprensione nella nostra mente, scatenando le sue aree più creative.
Da noi, in azienda, la prima esercitazione pratica di Mind Mapping ha avuto dei risvolti ulteriori e inaspettati.
Tony ha chiesto a tutti gli astanti di tracciare in pochi minuti la mappa mentale con cui potevano autodefinirsi, quindi di utilizzarla per presentarsi alla persona accanto alla quale erano seduti.
Poiché al mattino tutti avevano preso posto casualmente nella sala, nella quasi totalità nessuno era capitato accanto alle persone con cui è solito collaborare nel corso di una normale giornata lavorativa. Così, quella mappa di definizione personale di ognuno, ha rivelato un’altra e importante funzione: la necessità di comunicare, aprirsi all’altro, trovare nessi, evidenziare l’interazione, per dare il proprio contributo al team building.
Tony Buzan ha passato con noi un’intera giornata proprio per avvicinarci alla creazione di questo modo semplice, colorato e intuitivo di rappresentare concetti, che può rivoluzionare il nostro approccio all’organizzazione di idee e alla gestione di compiti complessi.
Abbiamo inoltre compreso che le Mind Map sono uno strumento importantissimo, non solo per strutturare le idee, ma anche per poterci lavorare in seguito ricordandole, analizzandole, ripulendole, sintetizzandole.
Tony ha realizzato un software che permette di creare mappe mentali usando il computer. In questo modo consente ad aziende, organizzazioni, professionisti e studenti di dare spazio alla propria creatività, risparmiando tempo e ottenendo risultati più chiari. Qui accanto potete vedere la mappa mentale che descrive Tony Buzan, costruita proprio con il suo software.
È stata una giornata piacevole e decisamente istruttiva. Disegnare i pensieri partendo un’idea posta nel mezzo del foglio, e da questa estrarre immagini e parole che scaturiscono dalla parola chiave centrale, consente di mappare concetti e compiti in modo più rapido e naturale – senza i tradizionali vincoli del pensiero lineare.
Si tratta soltanto di abbandonare preconcetti e rigidità e, soprattutto, di allenarsi un po’ a fare qualcosa in un modo diverso dal solito.
Niccolò